Nel tempo è diventato un motto: “pensavo fosse amore, invece era un calesse” è un’espressione che mi ha sempre fatto sorridere.
Il celebre film di Massimo Troisi porta un titolo apparentemente assurdo, che ha un significato profondo. Vi siete mai chiesti quale?
Parafrasando l’autore, possiamo dire che “pensavo fosse amore, invece era un calesse” si addice a tutte quelle storie d’amore che lasciano l’amaro in bocca, che si chiudono con la delusione di aspettative non realizzate, o di promesse mai mantenute. Poteva essere scelto un qualsiasi altro oggetto materiale, che si contrapponesse all’amore immateriale che svanisce…
Perché proprio il calesse?
Perché proprio il calesse?
Viene spontaneo chiedersi: perché proprio il calesse?
Troisi sceglie il calesse come metafora dell’amore creduto e poi svanito, diciamo così; ci spiega che gli piaceva il calesse, perché col calesse si va piano, si va in uno, si va in due, ci sta pure il cavallo…Quando non è più amore, ma calesse, bisogna avere il coraggio della fine, piano piano, con dolcezza, senza fare male.
Ci vogliono lo stesso impegno e la stessa intensità dell’inizio.
L’idea interessante, quindi, è che occorre amore sia per conquistare, sia per lasciare qualcuno. Occorre lo stesso amore all’inizio e alla fine.
Invece spesso pensiamo sia amore e poi scopriamo che è solo un calesse!
Innamoramento, amore e calesse…
Quando parliamo d’amore tendiamo ad appellarci unicamente alla fase dell’innamoramento e della conquista.
Esiste una grossa differenza tra innamoramento, amore e calesse…
L’innamoramento è quel periodo roseo, soave, in cui farfalle variopinte svolazzano nel nostro stomaco. La fase in cui il mondo ci sorride, sogniamo e facciamo fantastiche proiezioni. Tutto ci appare perfetto e in armonia. Quasi magico.
L’innamoramento è però una fase, una felice parentesi destinata a ridimensionarsi attraverso la quotidianità e l’atterraggio nella realtà di tutti i giorni. E passa per la conoscenza approfondita dell’altro. L’innamoramento passa attraverso l’intimità e l’abitudine, per diventare amore. Ecco che si inizia davvero ad amare.
Dall’innamoramento si entra nell’amore e questo passaggio richiede sacrificio, dedizione, impegno. Non è quasi mai una passeggiata. L’amore va nutrito, perché possa a sua volta nutrire. Occorre prendersi cura. Occorre osare e rischiare.
Ma le storie d’amore non sono tutte a lieto fine: spesso crediamo sia amore e poi scopriamo il calesse…
Prendersi cura della fine
Prendersi cura della fine di una relazione, così come dell’inizio, è davvero importante.
Fateci caso e chiedetevi quante volte nella vita vi è capitato di concentrare tutte le vostre energie all’inizio di una conoscenza, nella fase della conquista e della nascita di una relazione, per poi maltrattarla alla fine, magari liquidandola malamente o lasciandola semplicemente morire.
Quando succede questo, quando non si va fino in fondo con la stessa cura e la stessa attenzione dell’inizio, si capisce che non era amore… era un calesse. Era solo un calesse. Era altro!