Maschile e femminile: verso la completezza. Il maschile e il femminile sono due mondi che a volte sembrano inconciliabili, eppure sono due aspetti complementari dell’essere umano, che ne stabiliscono l’equilibrio.
Carl Gustav Jung nel “Libro rosso” scrive:
Ma dove stanno gli esseri umani?
Proprio così: dove stanno gli esseri umani? Dove sono finiti…?
Il mio lavoro di consulenza in Amarcord Incontri mi dimostra sempre di più quanto alte siano le aspettative di chi si rivolge a me, rispetto alla questione del maschile e del femminile.
La maggior parte degli uomini che viene in agenzia desidera incontrare una donna femminile, accogliente, dolce, affettuosa, compresa nel suo ruolo di donna, in quanto femmina. Si aspetta, insomma, di unirsi ad una donna dotata di un femminile forte ed evidente. Questa è la richiesta più diffusa da parte dell’utente maschile.
Allo stesso modo, la donna esprime il suo sogno di un uomo virile, energico, solido, affidabile, protettivo e sicuro di sé; insomma, lo stereotipo di un uomo dal tratto maschile altrettanto marcato.
Ma gli esseri umani, sia i maschi che le femmine, non sono più complessi di così?
Mi pare che si stia perdendo perdendo il senso di completezza degli esseri umani…
Il femminile dell’uomo e il maschile della donna
Rovesciando i termini della questione, scopriamo che esistono anche il femminile dell’uomo e il maschile della donna. E sono lati che hanno anche molta dignità! Basta riconoscerli…
E coltivarli.
Jung prosegue dicendo:
La completezza
La completezza dell’essere umano è possibile, abbandonando appunto gli stereotipi sociali (le vecchie abitudini di cui parla Jung) che vogliono la donna solo femminile e l’uomo esclusivamente maschile.
Se l’uomo si sforza di cercare il femminile in sé, invece che nella propria partner, e se la donna, a sua volta, cerca in sé il maschile, invece che nel proprio compagno, allora è possibile dirigersi verso la completezza.